IL CAMBIAMENTO CHE MERITIAMO di RULA JEBREAL


TITOLO: Il cambiamento che meritiamo

AUTRICE: Rula Jebreal 

NUMERO PAGINE: 206

PREZZO: 16,90 euro

EDITORE: LONGANESI

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2021


"Il cambiamento che meritamo. Come le donne stanno tracciando la strada verso il futuro" è il nuovo libro di Rula Jebreal, edito da Longanesi. Rula Jebreal è una giornalista, scrittrice e docente universitaria. Nel 2019 è stata designata dal presidente Emmanuel Macron come consigliera per la parità di genere per il G7. 

Il suo nuovo libro parte da una profonda riflessione su sua mamma Nadia, vittima di stupro sin da piccolissima. Questa ferita che l'ha accompagnata fino alla sua morte fu un fardello per Nadia, una sconfitta e una sofferenza. Rula è solo una bambina quando sua madre scompare, ma percepisce già da allora il grande testimone che lei le ha passato: ribellarsi agli stereotipi, avere una voce, combattere e rendersi conto che essere donna non è una prigione. Il mondo è maschilista, vero, ma bisogna cambiarlo. 

Rula Jebreal elogia, ma anche invita tutte le donne a rendersi conto che il loro posto nel mondo esiste e che bisogna farsi spazio in una società colma di pregiudizi; una società che, certamente, non è pro donna, anzi, è sempre pronta ad oggettivizzarla e a sacrificarla. Mamma Nadia, Angela Davis, Nadia Murad, 

Klementyna Suchanow, Ruth Bader Ginsburg, Amira Yahyaoui, Lilli Gruber, Jo Cox, Laura Boldrini, Ilaria Capua, Hind Al-Husseini, Tiziana Ferrario, Elly Schlein, Jacinda Ardern, Sanna Marin, Angela Merkel, Chanel Miller, Kamala Harris, Greta Thunberg, Natasha Mwansa, Malala Yousafzai sono alcune delle donne che Rula ci presenta. Le loro imprese, le loro lotte, il loro esempio sono il seme per una società destinata al cambiamento. Negli anni le donne sono state sempre vittime di una cultura che le voleva comparse nella vita quotidiana, semplice carne da sfruttare, ma indegna ad avere un'idea, un ruolo, una posizione. 

Hind Al-Huesseini sapeva che l'emancipazione avviene attraverso l'istruzione. Hind è la donna che ha accolto Rula nel suo istituto dopo la morte di sua madre Nadia e che le ha donato la libertà di poter scegliere che donna essere.

"La fondatrice dell'istituto, Hind Al Husseini, scriveva nei suoi diari che, mentre il mondo costruiva armi ed eserciti, il suo impegno era costruire cittadine. Il suo unico desiderio era liberare le donne del domani di cui si occupava offrendo la possibilità di istruirsi e rendersi indipendenti attraverso il lavoro."

Alzare la voce è l'unica ,se non essenziale, mossa ad fare per far ascoltare a tutti gli abusi, i soprusi, le ingiustizie, le disparità, le violenze. Nel 2011 un primo grido che rompe il silenzio dell'impunità è stato il caso di Dominique Strauss-Kahn, l'uomo più potente del fondo monetario che è stato accusato di aver tentato di stuprare la cameriera dell'albergo in cui alloggiava. Ma è il #MeToo nel 2017 a travolgere e sconvolgere il mondo. Harvey Weinstein è solo uno dei tanti nomi nella lista degli uomini che si approfittano della loro posizione per abusare di donne che, per il loro punto di vista, sono deboli e vittime perfette. Ora le donne, però, stanno imparando a non rimanere in silenzio e a non vergognarsi di parlare, che sia un tweet, un video o una querela. 

Concorrere con tutti gli uomini ad una parità sociale e culturale che per tanto tempo non le vedeva neanche partecipare è l'obiettivo sul quale Rula Jebreal ci invita a riflettere.

Nel corso del tempo la strategia dell'odio nei confronti del popolo femminile si concentra sul linguaggio. 

"La tattica dell'hate speech, o discorso d'odio, è la strategia preferita dai sessisti di tutto il mondo, che vi fanno ricorso sistematicamente per contrastare e annichilire le donne non appena escono dal <<loro ambito>> (la casa?)."

Gli attacchi mirano a denigrare la donna soprattutto nella sua sfera privata o fisica, come se le donne fossero solo quello. Si contesta il loro essere, il loro operare, il loro apparire, non in quanto esseri umani, ma in quanto donne. Spesso è proprio l'informazione proveniente dai mezzi di comunicazione che lascia trasparire una classificazione tale, forse perchè il mondo patriarcale dei giornali o della TV non è abituato che un cervello pensante sia di una donna e che questo allontani i luoghi comuni legati alla sua figura. 

Rula Jebreal esorta alla coalizione: uomini e donne che insieme costruiscono una società paritaria nella quale equilibrio è la parola d'ordine. Equilibrio che è venuto meno proprio durante la pandemia COVID-19 a causa della quale molte donne hanno perso il lavoro e cosa ben più grave, si sono ritrovate in casa con i loro aguzzini. Lottare per la sopravvivenza non è affatto equilibrio. 

"Il momento di agire è adesso. Subito. Non c'è più tempo per la neutralità: la minaccia è tale da richiedere una reazione personale, una presa di posizione individuale e collettiva."

Ancora molti mancano alla lista per la lotta alla parità perchè incapaci di prendere una posizione. Tanti uomini e tante donne tacciono per cultura o per non conoscenza della situazione di degrado sociale. Come afferma l'autrice, anche tacere e rimanere inermi su tale problematica rende complici e autori di discriminazione di genere. Allora cosa fare? Pretendere ciò che ci appartiene e fare in modo che non esistano più donne sottopagate rispetto agli uomini a parità di mansioni; che non ci siano suddivisioni di ruoli di impronta patriarcale dove la donna è l'angelo del focolare a discapito dei suoi impegni personali e professionali; che una donna possa tornare a casa tranquilla indipendentemente dal proprio abbigliamento, che una donna possa salire al potere e governare al netto delle sue capacità. 

"Quante ragazze si sono fermate e si sono accontentate, educate dalla società a non aspettarsi troppo? Gli studi (una ricerca pubblicata su SCIENCE nel 2017) ci dicono che le bambine cominciano a sviluppare molto presto un complesso di inferiorità nei confronti dei maschi."

Nel 2021 è ancora questo quello che ci aspetta? Una società impari nella quale le bambine vengono educate a valere meno e ad avere meno diritti rispetto ai loro coetanei maschi?!

Certamente l'educazione e la formazione nelle scuole potrebbe fornire una prima risposta, ma per fare questo c'è bisogno di tanta consapevolezza. La parità di genere deve esserci e deve essere normalizzata e non essere trattata come caso eccezionale o punto del giorno in agenda. 

Il cambiamento al quale Rula Jebreal aspira non è un'utopia. Forse difficile da realizzarsi, ma non impossibile. I Millennials e la generazione Z che sono meno suscettibili ai preconcetti perchè sempre più connessi e in prima linea, si battono per la rivoluzione delle idee. Una generazione più libera e con meno sovrastrutture. L'avvento dei social media ha fatto in modo che tanti ragazzi e ragazze possano avere una conoscenza immediata delle tante problematiche sociali e che possano avere un punto di vista neutro affinchè le loro idee possano essere coltivate in base alla loro credo sociale.

  "La nostra libertà è una condizione costruita con fatica, impegno e amore ma è ancora fragile e costantemente esposta, minata. Perchè non esiste una libertà vera senza universalità. Fintanto che noi donne, come tutti i diversi, le minoranze e chiunque sia svantaggiato nel mondo, continueremo a vedere minacciati i nostri diritti fondamentali, e la violenza patriarcale e conservatrice della società continuerà a esercitare la propria influenza su di noi, non potremo dirci veramente libere."

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