RICORDATI DI SPLENDERE di Marco Polani

 


TITOLO: Ricordati di splendere
AUTORE: Marco Polani

NUM. PAGINE: 251

PREZZO: 18,00 euro

EDITORE: Rizzoli

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2021 


“Ricordati di splendere” è il nuovo libro di Marco Polani scrittore e poeta che precedentemente ha pubblicato “Bianca dentro” nel 2017 e “Non ti spegnere” nel 2018.

Edito da Rizzoli, “Ricordati di splendere” racconta di Marcus, un ragazzo che si fa strada nel campo della scrittura pubblicando frasi e poesie per un’azienda di Roma. La sua carriera dipende da un like e da una società troppo impegnata a vivere sullo schermo. Cerca di adattarsi e sopravvivere, ma custodisce e protegge il suo mondo e la sua scrittura da occhi che non saprebbero leggere e per paura di essere giudicato si ritrova a scrivere ciò che può piacere agli altri. Giorno dopo giorno si rende conto che la corsa verso la sua affermazione professionale ha lasciato il passo ad un percorso fatto di stenti e bivi che lo fanno ritrovare in un limbo.


Il suo sguardo è spento, privo di alcun entusiasmo e vittima di una vita in loop. Ogni giorno è sempre uguale, grigio e privo di qualsiasi colore. Una sera come tante, mentre sta tornando dal lavoro e immerso nei suoi pensieri incontra una bambina che col suo cappotto rosso e con il suo essere irriverente stravolge quella che poteva sembrare una serata normale. Una bambina con gli occhi innocenti che rispecchia l'anima perduta di Marcus. La bimba raffigura una guida per il protagonista, una luce in mezzo al buio; non gli chiede di stravolgersi, gli chiede di essere sincero e di svestirsi dai panni dell'ipocrisia di una vita mediocre e di una resistenza apparente. Marcus vuole nascondere le sue debolezze, ma quella bambina riesce a fargli capire che le debolezze sono tali solo se le mascheri, altrimenti sono punti di forza e punti di partenza. Marcus ci mette un po' a capirlo, ma come un fulmine a ciel sereno tutto si sconvolge quando l'ingranaggio si rompe e i suoi piani vanno in fumo per lasciare spazio all'improvvisazione e all'inaspettato. 

L'intera vicenda è divisa in quattro giornate. Polani utilizza uno stile semplice alternando poesie e racconto rivolgendosi direttamente al lettore e utilizzando la terza persona.

Tutti noi, almeno una volta, ci siamo sentiti come Marcus: navigatori inesperti alla ricerca della felicità, persi in speranze disilluse e manchevoli di qualsiasi stimolo per andare avanti. Molto spesso il sentimento di sconfitta prevarica e la negatività che attanaglia i pensieri porta con sé la sensazione di mollare la presa, capendo che forse non vale la pena credere in qualcosa. Perdendo la meta si finisce per dimenticare sé stessi. A volte è quando ci si sente persi che lo sconforto ha la meglio, il potere di voler mollare tutto e di trascinarsi all’infinito perché disarmati davanti alle circostanze della vita. Sovraccarichi da un senso di vuoto che è il più pesante fra tutti i pesi perché assomiglia alle cose che volevi ma non hai avuto.

“Ero come una batteria che stava piano piano finendo la sua energia, come una barchetta a vela in balìa del solito mare piatto e senza onde. Avevo bisogno di uno scossone, di un vento che sollevasse le onde che spingessero le vele della mia barca a riva, verso casa, verso quel punto in cui sai di poter essere felice perché hai faticato, perché hai sconfitto il dolore, perché sei stato più forte, perché quella cazzo di mareggiata l’hai domata, sei sopravvissuto e ora sei più forte.”



L’autore, attraverso la storia di Marcus, ci invita alla riflessione e a lasciar andare  l'autocommiserazione. La gara della vita è piena di ostacoli, se perdi te stesso perdi una battaglia prima ancora di iniziare a combattere e cadi nel buio del fallimento. Polani ricorda che la direzione giusta non esiste, esiste solo la voglia di ritrovarsi e tornare al punto di partenza. Ricominciare con la consapevolezza e senza avere paura del cambiamento. L’alba del nuovo giorno profuma sempre di innovazione. 


A volte basta poco per ritrovarsi: un gesto, una canzone, un amico che ti tende la mano per farti risalire o che si mette accanto a te fronteggiando insieme la tempesta. Basta poco per riscoprire la bellezza del mondo, basta avere occhi nuovi e tanta consapevolezza. Quando si tocca il fondo non si può far altro che risalire se ancora si crede in qualcosa per cui valga la pena sorridere. L’insoddisfazione è la testimonianza che qualcosa può cambiare, ma non riusciamo a capire in che modo e non ci siamo abbandonati all’apatia della quotidianità. Il sentimento di sconfitta offusca la mente perché non riusciamo a raggiungere l’obiettivo che molto spesso sembra sempre più lontano. Inerme ed incapace di reagire, si è alla continua ricerca di una soluzione ma l’unica è mollare, lasciare che gli eventi accadano, abbandonandosi al caso senza la volontà di raddrizzare il tiro. 

Molto spesso siamo i peggiori sabotatori di noi stessi perché la prevaricazione della negatività sembra inondarci con una prepotenza tale da non poter far altro che lasciarsi andare alle sabbie mobili. Afflitti dal ripetersi dei giorni che non valgono un sorriso e persi in un labirinto fatto di sogni infranti e aspettative mancate. Ci si dimentica che non tutto è perduto e che anche le strade tortuose sono fatte per essere percorse perché è dagli ostacoli che si impara l'essenzialità dei propri desideri. L'alba ha sempre un motivo per continuare ad esserci; il sole sorge nonostante le nuvole e tu puoi continuare a splendere non dimenticando mai chi sei.
Perciò, quante volte ti ricordi di splendere?

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