"Gocce di Veleno" di Valeria Benatti

Titolo: Gocce di veleno
Autrice: Valeria Benatti
Editore: Giunti
Numero pagine:190
Prezzo: euro 14,90
“Gocce di veleno” è il nuovo libro di Valeria Benatti,giornalista e conduttrice radiofonica,nota al grande pubblico come voce storica di RTL 102.5. Edito da Giunti e pubblicato alla fine del 2016, “Gocce di veleno” è vincitore del premio "Selezione Bancarella 2017". Inoltre, la Benatti ha deciso di devolvere parte del ricavato al centro antiviolenza Cerchi d'Acqua di Milano.

Claudia è una ragazza come tante,ha un lavoro che apprezza,amici fantastici e una vita apparentemente stabile. Un giorno incontra per caso un uomo di nome Manfredi che lei chiama Barbablù, si lega a lui e ne è dipendente. Quell’uomo così misterioso sarà per Claudia portatore di insicurezze,gelosie e sopraffazioni. Un uomo violento nei gesti,nelle parole e nei sentimenti;non ama ,ma pretende amore e sottomissione. Claudia,però, ne è innamorata e crede di poterlo cambiare:

”Sono certa che riuscirò a guarirlo con il mio amore,a trasformarlo in un uomo capace di provare sentimenti. Lui ha bisogno di me come io ho bisogno di lui,ci siamo trovati. Le nostre mancanze si compenseranno,se staremo insieme. Ci faremo del bene,voglio crederlo.”

Un bene mai arrivato e un amore a senso unico,è questa la quotidianità di Claudia. L’unica sua colpa è la speranza di amore. Ma l’amore non è quello;non è chi ti punta un coltello sulla pancia minacciandoti;non è un gioco al massacro;non è obbedire e rinunciare a se stessi. Un giorno, qualcosa si rompe e l’idilliaco quadretto di amore si sgretola. Con la paura che quell’uomo possa essere la sua fine, Claudia cerca di reagire e chiede aiuto. Non si sente una vittima di violenza eppure ha bisogno di condividere quel suo macigno e decide di chiamare un centro antiviolenza. Sarà proprio il dialogo con la psicologa che la porterà a scavare dentro di sé e a rispolverare i suoi fantasmi del passato. Tutto ciò che siamo accade per una ragione,ma Claudia non conosce l’origine del suo malessere,è come se il cervello avesse resettato tutti i ricordi scomodi e indesiderati. È un meccanismo di difesa che preferisce dimenticare i traumi anziché affrontarli. Inconsciamente tutto si conserva,bisogna solo saper cercare,affrontare e risolvere. È durante questo percorso che Claudia scopre l’inimmaginabile. Un altro uomo nella sua vita si è servito di lei e ha lasciato tante ferite aperte che non sanguino eppure fanno sempre male. Claudia è più forte di quanto pensa,in quel centro si sente al sicuro e si lascia salvare. Il primo salvagente riesce a lanciarselo lei stessa quando capisce che deve ripartire dalla bambina che è stata:

“Nulla può ferirmi più di quel che ho passato,ma che liberazione poterne parlare,poter guardare alla mia vita senza paura,anzi,con dolcezza verso quella bambina spaventata e molestata,che ha ancora   bisogno del mio perdono,dei miei incoraggiamenti. Devo rassicurarla e dirle che il peggio è alle spalle,che ora siamo grandi e nessun orco potrà più farci del male.”

Ricominciare a vivere,un’altra vita,nuove consapevolezze,un nuovo spirito da guerriera e con l’orizzonte pieno di nuove possibilità. L’importante è iniziare,ribellarsi agli eventi destinati ad essere routine e respirare aria pulita.Claudia ha preso coscienza di sé,finalmente si vuole bene e decide di tornare a sorridere. Le sue cicatrici sono la sua forza e testimoniano che lei è sopravvissuta a chi ha cercato di sopraffarla.


Il libro è diviso in quattro capitoli,ognuno testimonia una fase esistenziale del percorso della protagonista. Affronta il problema delle donne maltrattate da un punto di vista del tutto personale e non scontato evidenziando la presenza dei centri antiviolenza e del loro sostanziale contributo. Tra le pagine si può leggere di una protagonista in evoluzione. Muove dal focus del maltrattamento dal proprio partner soffermandosi,anche, sulla sopraffazione verso il genere femminile inteso come tale, a prescindere dall’età e dai ruoli sociali della donna.
 Tutto inizia da un amore sbagliato. Già,un amore sbagliato…ma cosa è un amore sbagliato e come riconoscerlo? Una donna innamorata della vita e dell’amore,non lo immagina neanche. Un amore sbagliato ti logora il petto e ti fa sentire sbagliata e incompleta. Si vive col senso di colpa per aver commesso qualcosa che neanche sai,sempre alla ricerca di scusanti. Un amore sbagliato è quello che ti succhia l’anima,riuscendo a nascondere il coraggio di lottare e ribellarsi. La donna che Valeria Benatti decide di raccontare possiamo leggerla con due sfaccettature:sottomissione e grinta.Due punti di vista della stessa protagonista. Claudia è sottomessa nell’accettare quel rapporto senza amore,credendo che sia l’unica forma di affetto che potrà mai ricevere. Soffre in silenzio e punisce se stessa,la sua unica colpa è essere semplicemente Claudia. “Al cospetto di Barbablù sono piena di complessi e insicurezza che non riesco a capire e né a superare.” O anche “Ho un senso di colpa atavico che fa sì che io subisca da lui qualsiasi cosa”. Elemosina amore e riceve solo veleno;finisce risucchiata in un vortice di dipendenza affettiva che annienta la sua essenza.
Si dice che solo toccando il fondo si abbia la forza di ricominciare,di rialzalsi,di prendere in mano tutto ciò che si è, e decidere di puntare verso orizzonti nuovi. Indipendentemente da ciò che si pensa, una donna ha una irresistibile forza e capacità di conquistare la vita a morsi e portarsi in salvo,non importa quanto ci voglia perché, senza sosta, percorrerà il suo cammino non solo verso la sopravvivenza,ma soprattutto per ritrovare se stessa e dimostrare che può vincere.

Quella di Claudia è un’esistenza spezzata che ancora continua a sperare:

“Dobbiamo aiutarci perché qualcosa cambi. Fra noi donne,che partoriamo figli maschi,che li alleviamo e educhiamo,possiamo creare legami di solidarietà e aiuto. Insegniamo loro il rispetto e la cura,insegniamo l’amore. Parliamo con gli uomini affinchè non ci siano più dei Barbablù. Lavoriamo insieme tenendoci per mano,unite possiamo sconfiggere i bruti.” 



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